JIMMY TROVA UNA CODA NUOVA (traduzione originale)

Traduzione originale e adattamento di Maria Antonietta Vidori del capitolo 1° del testo “The Tale of Jimmy Rabbit” di Arthur Scott Bailey (le illustrazioni provengono dall’edizione inglese).


La storia

In un angolo della Valle Felice, ai piedi della Montagna Blu, si trovava la fattoria di Tony, il contadino. La fattoria ospitava molti animali, come la saggia mucca Molly, la bisbetica gallina Enrichetta con le sue altre amiche pennute, o il cavallo Pedro, forte e infaticabile. C’erano anche intere famigliole di conigli, per non parlare degli uccellini e degli scoiattoli che avevano casa sugli alberi nei terreni all’interno del recinto… 

I

Tra le famiglie di conigli che abitavano nella fattoria di Tony il contadino c’era anche la famiglia Rabbit. Il signore e la signora Rabbit erano molto orgogliosi dei loro numerosi figliolini, tutti coniglietti svegli e vivaci. Più di tutti lo era Jimmy Rabbit, una vera birba di coniglio, l’ultimo di sette fratelli e sorelle. Negli ultimi tempi però era diventato pensoso e taciturno, trascorreva le ore sdraiato all’ombra del vecchio olmo, mentre gli altri coniglietti si rincorrevano allegramente nell’erba alta e profumata. Qual era il problema con Jimmy Rabbit? Jimmy era triste perché c’era una cosa che non aveva e che desiderava moltissimo: una bella coda lunga e folta. Naturalmente era già provvisto di una coda, ma così piccola e insignificante che sarebbe stato quasi meglio non averla. Frisky Scoiattolo e Billy Marmotta, loro sì che possedevano code degne di rispetto! Ai suoi genitori e ai suoi fratelli e sorelle pareva proprio che non importasse niente avere un codino striminzito, ma per lui era diventata una vera fissazione poter esibire una lunga, folta e bella coda.

 II

In un primo tempo Jimmy Rabbit cercò di comprarsi una coda, ma naturalmente nessuno gliela volle vendere. Poi cercò di trovarne una. A questo scopo si mise a esplorare i terreni fuori dei confini della fattoria, soprattutto vicino agli alberi e ai cespugli dove più di un abitante della foresta amava schiacciare un sonnellino nel pomeriggio. Chissà, forse, al risveglio, poteva darsi che qualcuno se ne andasse via dimenticandosi completamente della propria coda, lasciandola sul prato. Ma con grande delusione di Jimmy Rabbit questo non accadeva mai. Poi, finalmente, il suo sogno si realizzò. Un giorno, vagabondando in un boschetto di larici, scoprì dietro un mucchio di rami secchi una lunga, bellissima coda! Era tutta rossa, con la punta chiazzata di nero. Con un filo di spago che portava con sé da settimane, proprio per una tale eventualità, legò la nuova magnifica coda a quel bottoncino peloso della sua e fece ritorno a casa.

III

Il signore e la signora Rabbit considerarono la nuova coda di Jimmy come un capriccio e non vi dettero grande importanza, sicuri che se ne sarebbe stancato presto. Ma gli altri abitanti della fattoria furono entusiasti e si complimentarono con Jimmy Rabbit per il suo nuovo aspetto. Solo il vecchio Corvo non fece commenti, limitandosi a scuotere con disapprovazione la testa dal becco giallo. “Di chi è quella coda?” alla fine gli domandò. “Ma è la mia, naturalmente!” gli rispose piccato Jimmy Rabbit. “Mmmm… faresti bene a stare in guardia. A meno che tu non l’abbia comprata e pagata regolarmente, ti capiteranno dei guai seri, giovanotto”, disse il vecchio Corvo, brontolando a mezza voce sui pessimi modi in cui i piccoli ormai venivano educati. 

Ora il vecchio Corvo era un gran chiacchierone. E così, dovunque andasse, divulgò ai quattro venti che Jimmy Rabbit aveva trovato una coda rossa nei boschi e se ne era appropriato.

IV

Quello fu un giorno davvero bello per Jimmy Rabbit. Si pavoneggiò tutto il tempo con i suoi amici Frisky Scoiattolo e Billy Marmotta, elogiando la sua nuova coda folta e lucida. Poi, lasciati i suoi amici, si spinse fino al ruscello dove la fattoria confinava con la foresta, per specchiarsi gongolante nelle acque chiare. Si, stava proprio bene, aveva davvero un bell’aspetto! Riprese la via di casa solo verso sera e, mentre trotterellava soddisfatto sul sentiero, sentì all’improvviso qualcuno che lo chiamava. 

“ Ehi tu, giovanotto, fermati. Ti devo parlare”. Jimmy Rabbit si voltò e vide che la voce apparteneva a un grosso visone dalla folta pelliccia rossa e dall’aria indignata. Senza pensarci due volte si mise a correre più velocemente che poteva. Non gli piacevano per niente i visoni, per via di quei loro temibili denti affilati. 

V

“Fermati, fermati, ladruncolo che non sei altro. Noi due dobbiamo parlare!”, urlava intanto Teddy Visone (era questo il suo nome) mentre inseguiva Jimmy Rabbit. Ma il coniglietto non ci pensava proprio a fermarsi, né tantomeno a fare una chiacchierata. Di tanto in tanto si voltava indietro per verificare la distanza tra lui e l’inseguitore e così si accorse con sgomento che a quest’ultimo… mancava la coda! Ecco a chi apparteneva la bella coda rossa trovata nel boschetto di larici! “Ma ora è mia”, si disse Jimmy Rabbit cercando di correre ancora più veloce, “e nessuno potrà mai togliermela”. 

VI

Teddy Visone aveva saputo del ritrovamento della coda da quel chiacchierone del vecchio Corvo che aveva divulgato la notizia fin nella foresta oltre i confini della fattoria di Tony il contadino. “ Una coda folta di colore rosso?” domandò Teddy Visone al Corvo. “È senz’altro la mia. Sono mesi che la cerco. Un cacciatore un giorno mi tirò un’ascia e me l’ha staccata di netto. Deve poi averla persa tornando a casa attraverso il bosco di larici. Dove posso trovare questo Jimmy Rabbit? Deve restituirmi la mia coda!”. “Già, deve proprio!”, assentì gravemente il Corvo, “Lo puoi trovare alla fattoria di Tony il contadino. È lì che abita. Si starà certo pavoneggiando da qualche parte con la sua bella coda nuova”. Teddy Visone si mise in cammino verso la fattoria e fu così che avvistò Jimmy Rabbit. Cominciò a inseguirlo urlandogli con quanto fiato aveva in gola”: Fermati, fermati! Rivoglio la mia coda!” “Neanche per sogno! Io ho trovato questa coda e me la tengo!” gridava a sua volta come risposta il coniglietto.

VII

Jimmy Rabbit correva certamente molto più veloce di Teddy Visone, ma questo comunque gli stava sempre alle calcagna, senza perderlo mai di vista. Correndo il coniglietto passò accanto a una vecchia quercia con una grossa cavità nel suo tronco rugoso: “E se mi nascondessi qui dentro?” pensò. “Quando il visone avrà oltrepassato l’albero uscirò alla chetichella e correrò di volata a casa. Già. Ma chi mi dice che non mi verrebbe più a cercare? Si immaginerà di certo che abito nella fattoria…”. Mentre rifletteva indeciso, senza accorgersene rallentò un po’ la sua corsa, giusto quel tanto che permise a Teddy Visone di raggiungerlo. Il coniglietto si sentì tirare violentemente all’indietro. Si voltò e vide il suo inseguitore che aveva affondato i denti acuminati nella sua bellissima coda rossa e tirava, tirava con tutta la sua forza, i quattro piedi ben piantati a terra.

VIII

“Lasciami andare!” gridava Jimmy Rabbit. Teddy Visone invece non gridava più. Gli sarebbe scappata di bocca la coda! Si limitava solo a tirare all’indietro, mentre Jimmy Rabbit tirava dalla parte opposta nel tentativo di fuggire. Il risultato fu che Teddy Visone riuscì a riprendersi la sua coda e Jimmy Rabbit cadde con un capitombolo in avanti. 

Una volta rimessosi in piedi filò via come il vento e solo quando si fermò per riprendere fiato scoprì che la sua amata coda rossa non c’era più. Ora non aveva che quel misero bottoncino di peli e non gli rimaneva altro che rassegnarsi. “Dov’è la tua folta coda rossa?” gli domandò il vecchio Corvo il giorno seguente. “Quella coda, dici? L’ho voluta regalare a un povero visone che aveva perso la sua. Io sono generoso, sono fatto così”. Ma nessuno poteva darla a bere all’astuto Corvo.

“Già, già!” commentò sogghignando “Tanto generoso che te la sei addirittura strappata a morsi. Vedo che là dove avevi la coda ti sono rimasti ancora i segni dei denti……”

 Testo tradotto:  © Maria Antonietta Vidori


L’autore

Arthur Scott Bailey (1877-1949) è stato uno scrittore americano autore di oltre 40 libri dedicati all’infanzia.  I suoi racconti, ambientati in una fattoria, hanno per protagonisti degli animali che rispecchiano le attitudini, i sentimenti e le emozioni proprie del genere umano, e le loro vicende sono divertenti, piacevoli alla lettura e spesso contengono delle profonde verità. Tra le sue raccolte di narrativa sono da annoverare le Storie della buonanotte e Storie da Pisololandia.

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