SONO PIÙ MITI LE MATTINE
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci,
e le bacche hanno un viso più rotondo,
la rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia,
e la campagna una gonna scarlatta.
E anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
La natura, declinata in tutti i suoi aspetti, nei suoi colori, nelle sue forme di vita, è uno dei temi centrali nella poesia di Emily Dickinson. Questi versi celebrano in particolare il passaggio tra la fine dell’estate e l’inizio del
l’autunno. Le mattine sono più dolci, le bacche più piene, l’acero si è avvolto in una sciarpa di foglie dalla tinta più brillante e i campi si sono ricoperti di un manto rosso caldo e luminoso. La natura è da sempre l’interlocutrice preferita, la compagna di Emily Dickinson. Per intonarsi al brioso mutamento di aspetto della sua amica natura la poetessa indosserà un monile, come segno di comunione e di partecipazione alla gioia.
La lirica con i suoi versi intinti nel colore ci consegna un’immagine vivace e gioiosa in cui la poetessa appare in perfetta simbiosi con la natura.
L’AUTRICE
Emily Dickinson (1830-1886), poetessa statunitense, viene considerata tra le voci più sensibili e rappresentative della poesia moderna. Ha scritto più di 1700 poesie, la maggior parte pubblicate dopo la sua scomparsa. I temi principali che ricorrono nella sua opera sono la natura, l’amore, la morte, espressi con un linguaggio semplice, limpido e melodioso. Emily Dickinson era una creatura schiva e riservata, non amava la vita in società e trascorse quasi tutta la sua esistenza nella casa di Amherst dove era nata e dove si dedicò alla sua produzione letteraria.