L’OSPEDALE DEI GIOCATTOLI

di Laura Imai Messina, edito da Salani, Milano, 2025

DAL TESTO

Quando, al tramonto, la sirena suonò la melodia che intimava ai bambini il ritorno a casa, Airi e Emi corsero via. Fu allora che nella bottega deserta si alzò un gran chiacchericcio.
“Le bambine, le avete viste?”
“Sì sì, una mi guardava intensamente, sì sì!”
“Quella con la frangetta cortissima ha guardato anche me!”
“La riccia, invece, mi ha indicato dalla finestra”.
Erano voci a pezzi perché a pezzi erano anche coloro che parlavano. Trenini malfunzionanti, gambe penzoloni, code strappate di aquiloni, pupazzi dagli abiti sbrindellati. Spesso le voci si interrompevano e riprendevano da capo, proprio come dischi rotti.

SUL TESTO

Una bambina di nome Airi ha perso Limaca, il suo amato peluche e lo ritrova poi tutto sporco e con il pancino squarciato. Emi, la migliore amica di Airi, ha una testa così gonfia di riccioli da poterci nascondere dentro matite, gomme, forbicine e caramelle, e non può fare a meno della sua cara bambola Dudu. Poi c’è Kenta, il bambino invisibile della cui presenza nessuno si accorge, ma che è capace di immaginare bellissime storie. E soprattutto c’è lui, il dottor Fijita, un anziano medico in pensione che curava il cuore dei bambini e che ora cura e ripara i loro giocattoli rotti.

Così, in una botteghina, nella parte vecchia della città, il dottore ha creato un vero e proprio ospedale dei giocattoli. Di giorno, mascherato in abiti bizzarri per nascondere la sua identità,  va in giro di strada in strada per recuperare i giochi rotti,  abbandonati nei bidoni della spazzatura. Di notte nella sua botteghina, dopo aver disteso “il paziente” di turno su un bancone che serve da tavolo operatorio,  utilizzando bisturi, cacciaviti e altri piccoli strumenti di precisione lo rimette in sesto, almeno per quanto è possibile. Perchè soprattutto dopo un brutto incidente, dice il dottore, non sempre si può ritornare come prima, ma non importa raggiungere la perfezione. Ogni giocattolo merita di essere salvato per l’amore e per la condivisione di ricordi e di avventure che lo legano al suo proprietario. Quando i bambini della città, a cominciare dai compagni di classe di Airi, Emi e Kenta, vengono a sapere che c’è un dottore che ripara i giocattoli, cominciano a fare la fila davanti alla porta della botteghina portando chi dei soldatini senza una gamba o un braccio, chi un pupazzo sdrucito e privo di un orecchio, chi un robot dall’ingranaggio inceppato. Tutti i giochi verranno riparati con dedizione dalle abili mani del dottor Fijita, anche Limaca, il peluche di Airi. Lei ripristinerà con il suo pupazzo il rapporto di amore che li ha sempre legati,  ma in una maniera nuova e diversa, da bambina cresciuta.

La storia è un piccolo scrigno di fantasia e di immaginazione dove, oltre al dottor Fijita, a Airi, Emi e Kenta, i protagonisti sono i giocattoli. Nella botteghina i giochi in attesa di essere riparati sono dovunque, sbirciano dai cassetti lasciati aperti, si sporgono dalle mensole, borbottano, commentano, si stupiscono, si interrogano, in un sottofondo di mormorii ed esclamazioni trattenute.

Un racconto bello e incantato in cui ci si perde e ci si emoziona.


L’AUTRICE
Laura Imai Messina (1981) è scrittrice e docente universitaria di lingua italiana a Tokyo dove vive con la sua famiglia. Ha scritto numerosi romanzi, tra cui Wa. La via giapponese all’armonia, edito da Vallardi nel 2018, e Quel che affidiamo al vento, edito da Piemme nel 2020, un bestseller tradotto in trentuno Paesi.

Nel 2021 Salani ha pubblicato Goro Goro, il suo primo libro per ragazzi.

Il Giappone a colori e Tutti gli indirizzi perduti sono stati editi da Einaudi rispettivamente nel 2023 e nel 2024.