LA PICCOLA BOTTEGA DELLE ERBE
LA PICCOLA BOTTEGA DELLE ERBE
Francesca Costenaro, Giunti, Firenze, 2025
LA STORIA
Siamo a Londra in piena epoca vittoriana, nel 1881. Sophie Belford vive con il padre Edward, ricco commerciante di spezie, nella nella loro bella e confortevole casa a cui è annesso un grande giardino pieno di piante rare ed esotiche. E’ qui che la ragazza ama trascorrere gran parte del suo tempo, ritraendo con passione nel suo quaderno di schizzi le forme di fiori e di arbusti. Il giardino è il suo rifugio poiché, nonostante ne abbia la possibilità per conoscenze ed agiatezza, detesta partecipare alla frivola vita sociale e non ha nessuna intenzione di trovare marito come le altre ragazze della sua età, contravvenendo ai desideri del padre. Quando viene a sapere che in Regent Street c’è una piccola erboristeria gestita da una donna, Jane Godwin, vi si reca incuriosita per dare un’occhiata. Da allora le si apre un mondo nuovo. Oltre ad essere affascinata dalle erbe rimane soprattutto colpita dalla proprietaria del negozio, una giovane donna indipendente e attiva che ha saputo crearsi una posizione ed esercita un lavoro che l’appassiona nella rigida società dell’epoca governata dagli uomini. Jane cura con i suoi medicamenti non solo i malesseri fisici ma anche le profonde ferite dell’anima. Sophie comincia a frequentare assiduamente l’erboristeria imparando da Jane la natura e l’uso delle erbe. Ed è alla sua nuova amica che confida un giorno il segreto che la tormenta da tempo. Fin da quando era piccola ha delle strane visioni di luoghi lontani ed esotici e sente delle musiche, delle dolci nenie le cui parole appartengono però a una lingua sconosciuta.
Sophie in compagnia di Jane e affiancata anche da Simon Bridge, un giovane brillante che vuole indagare sulla misteriosa morte del padre in Malesia, parte per un viaggio avventuroso nelle Indie orientali alla ricerca di risposte e di verità.
DAL TESTO
Davanti al focolare erano disposte due accoglienti poltrone rivestite di una trapunta a composizione floreale turchese e panna, probabilmente lavorata a maglia dalla stessa Jane.
Più che una bottega, sembrava un accogliente salottino, se non fosse stato per i grandi scaffali pieni di ogni genere di piante, alcune vive, alternate a pozioni o rami messi a essiccare. Un profumo intenso di candele aromatiche invadeva le narici, portando una ventata di magia. Sembrava di essere a casa, il connubio di colori, odori e oggetti, creava un’atmosfera quasi incantata, in grado di alleviare qualsiasi agitazione.
[…..]
Si svegliò di soprassalto, madida di sudore. La stanza era fredda, cercò di respirare lentamente, il cuore batteva all’impazzata. Recuperò lucidità cercando conforto nei mobili, nelle cornici decorate del soffitto, negli oggetti conosciuti, finché si calmò.
Ancora lo stesso, ricorrente incubo. Stavolta, più dirompente.
Si sedette sul letto a riflettere: negli ultimi due mesi la natura di quei sogni era cambiata. Le parole che sentiva e che per molti anni erano state incomprensibili, recentemente si erano trasformate in una strana e precisa cantilena, che la rasserenava e turbava in egual misura senza che riuscisse a comprenderne il motivo. Non le sembrava un suono riconducibile al suo vissuto. Non c’erano immagini, solo parole indecifrabili recitate in un canto che sembrava ripetersi per l’eternità.
RIFLESSIONI
Il pernio intorno a cui ruota il romanzo e l’elemento propulsore che mette in moto tutti gli eventi è la ricerca che Sofia intraprende per scoprire l’origine e la causa delle sue ossessioni. Un’indagine che attua sia all’esterno, tramite un viaggio che la porta nelle Indie orientali, in Malesia, sia dentro se stessa, analizzando ciò che sempre più spesso visita la sua mente, le visioni che l’angosciano , le strane musiche che le sembra di udire e da cui si sente ammaliata e stordita. Al termine di questa ricerca scopre non solo la verità, ma riesce a stabilire un rapporto più affettuoso con il padre ed il fratello , trova l’amore con Simon e realizza se stessa come donna indipendente affiancando Jane Godwin nella bottega delle erbe. Un tema importante del romanzo è infatti l’ambizione della donna di affrancarsi dall’autorità patriarcale che vige nell’epoca vittoriana e di acquisire una posizione socialmente ed economicamente indipendente.
Vari sono gli elementi che rendono piacevole la lettura. Prima di tutto la trasposizione della storia in
un’ epoca del passato, il che suscita nel lettore una particolare curiosità e interesse. L’età vittoriana viene dipinta in alcuni dei suoi tratti essenziali, facendo riferimento per esempio all ’introduzione delle prime norme legislative a favore delle donne, agli scrittori dell’epoca, come Trollope e Hardy, agli elementi architettonici tipici delle case del tempo. Un altro elemento importante è l’esotismo che entra in scena subito all’inizio della vicenda con la descrizione del giardino botanico realizzato dal padre di Sofia e poi esplode in tutta la sua magnificenza nel viaggio e nel soggiorno dei protagonisti nelle Indie orientali. Qui l’esotico si tinge di arcano e di soprannaturale con la comparsa della tribù delle donne dagli occhi di ghiaccio. Infine un terzo indiscutibile elemento è la storia di amore che vede coinvolti Sofia e Simon come quella che, una ventina di anni prima, aveva coinvolto Edward, il padre di Sofia, e l’indigena Melati.
Forse qualche lettore appassionato di erboristeria potrebbe aspettarsi di trovare nel romanzo curiose e insolite ricette di decotti e tisane…… ma non è questo l’intenzione dell’autrice. In realtà la deliziosa erboristeria in Regent Street è solo il punto di inizio di una serie di magiche, appassionanti avventure.
L’AUTRICE
Francesca Costenaro (n. 1983), dopo aver lavorato nel campo del sociale, si dedica da qualche anno alla scrittura. Esordisce nel 2022 pubblicando La Ragazza dell’Altalena con Land editore, accolto subito con favore dal pubblico dei lettori. La Piccola Bottega delle Erbe è il suo secondo romanzo, e al momento ha tanti progetti nel cassetto che aspettano di venire alla luce.