La pesca del cormorano …
La pesca del cormorano:
è eccitante, sì
ma anche triste.
(Haiku di Matsuo Basho)
RIFLESSIONI
La pesca con il cormorano è una tradizione antichissima di molte civiltà orientali, tra cui la Cina e il Giappone. Per spiegare questo haiku bisogna sapere in cosa consiste questo tipo di pesca. A questi uccelli, una volta addestrati, viene legata al collo una fune, leggera, ma non troppo sottile affinché non si spezzi, poi dalle barche vengono rilasciati nell’acqua dei fiumi. Gli uccelli si tuffano sott’acqua a caccia dei pesci di cui possono ingurgitare solo quelli più piccoli, mentre quelli più grossi non possono inghiottirli per via della corda che stringe loro il collo. Una volta tirati su i cormorani rilasciano il pescato.
L’uccello si tuffa sott’acqua nell’eccitazione di quella che per lui è una funzione innata, istintiva: la caccia al cibo. Questo impulso primordiale viene però mortificato perché deve rinunciare alle prede più ambite: l’uomo infatti, con quella stretta al collo, gli permette solo di accontentarsi delle minuzie. Il poeta, in tre versi riesce a sintetizzare lo stato d’animo del cormorano cacciatore: senza gioia, senza bellezza, senza dignità. Il pesce che è costretto a far cadere dal becco, quando viene tirato su in barca, è il suo tributo di ‘schiavo’ al pescatore ‘padrone’.
Il testo dell’haiku è stato liberamente preso dal sito: www.poesiedautore.it
L’AUTORE
Matsuo Basho (1644-1694) è considerato il più grande maestro giapponese della poesia haiku. Con lui questo genere, da semplice poesia di intrattenimento, è diventato una vera forma d’arte. Viaggiatore appassionato, registra le emozioni del viaggio nelle sue brevi liriche che riescono a cogliere la profondità e l’incanto di un breve momento, sia esso di gioia, di serena contemplazione, o anche di malinconia.
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