CINQUE BAMBINE

CINQUE BAMBINE

Vittoria Kienerk, Campanila, Pisa 2008.

Illustrazioni: Giovanni Roncioni, Maria Luisa De Cesari, Ursula Mathers.

Progetto editoriale: Giuseppe De Benedittis.

In vendita nel Museo Giorgio Kienerk di Fauglia (Pisa).


DALLA PREFAZIONE DI Vittoria Kienerk

Ottanta anni fa, qui, al Poggio della Farnia di Fauglia, il Babbo apriva la cassetta coi colori, pennelli e tavolozza, si sedeva al seggiolino e velocemente mi dipingeva mentre ero intenta a qualche svago infantile o leggevo, o lavavo, o mi credevo d’essere il Capitano Nemo di Giulio Verne. […………….]


PRIMI PASSI DENTRO IL TESTO

Birignoccole  Birignoccole 

Tre pulcini e quattro chiocciole

Biccicalla Biccicalla

Due conigli e una cavalla

Perepè, Perepè, Perepè!!

Suona, suona la trombetta

E i dieci vanno in fretta

A conoscer le bambine

Che son cinque e assai carine

Presentate immantinenti

Nelle pagine seguenti.


SUL TESTO

Così comincia questa storia magica in versi, una vera e propria filastrocca toscana, in cui l’autrice ricorda il padre Giorgio Kienerk, un pittore discepolo dei macchiaioli Cecioni e Signorini. Le sue opere sono esposte a Fauglia (PI) e a Pavia, Milano, Lima, Parigi. Lo ricorda mentre lui la ritraeva, intenta alle sue piccole faccende e giochi di bambina. Entrambi erano nell’ampia aia, all’esterno della villa di campagna di famiglia, a Fauglia, sulle colline tra Pisa e Livorno. Lo spunto per il racconto sono cinque ritratti che il babbo realizzò durante le vacanze, in cinque momenti diversi: mentre lei lavava un suo fazzolettino nel lavatoio, fanciullescamente concentrata nel suo compito; mentre leggeva, seduta sull’erba e, rapita, immaginava rocambolesche avventure; mentre cercava di intrecciare dei fili di lana senza riuscirci; e anche quando, tutta impettita, si era vista al comando … di un piccolo sommergibile! In un quinto ritratto Victoria fu ritratta mentre, nella sua volubilità di bambina, vorrebbe fare tante cose, ma poi, perché si annoia, o si stanca, o non riesce….. non sa se ridere o se piangere, proprio come fanno quelli della sua età. Cinque splendide bambine diverse, quindi, ogni volta con uno stato d’animo e un umore diverso. 

La novità che sta alla base dell’ispirazione del libro consiste nel fatto che l’autrice, ormai anziana, ritorna serenamente ai pensieri e alle fantasie che le affollavano la mente, tanto vivi per lei quanto nascosti e invisibili al padre che la ritraeva sulla tela con i suoi pennelli e che i bravi illustratori del libro hanno rappresentato in modo magistrale. I cinque ritratti dipinti dal padre di Vittoria oggi sono conservati nel museo Giorgio Kienerk a Fauglia dove si può trovare in vendita anche questo prezioso volumetto. L’editor dell’opera ha voluto mettere a confronto nelle pagine del libro le riproduzioni dei ritratti con delle belle tavole disegnate con uno stile volutamente un po’ retrò che illustrano Vittoria da bambina nel verde dei campi di Fauglia, intorno alle mura della bella casa, spazi aperti popolati dalle persone di casa e dai numerosi animali piccoli e grandi animali; ma nell’ampio cortile la bambina vedeva scorrazzare anche figure fantastiche di esploratori, di Indiani Pellerossa, di capitani coraggiosi che di volta in volta prendevano vita nella sua mente. 

Il linguaggio che accompagna e illustra le tavole è proprio dell’infanzia e il racconto corre sul filo delle rime con brio, grazia e naturalezza. Il libro accoglie anche una rubrica finale che vuole essere di accompagnamento didattico ai bambini se, seguiti da un adulto, volessero essere guidati alla comprensione del linguaggio simbolico rappresentato dalle illustrazioni nelle pagine del libro. Il risultato è un volume elegante, dinamico e piacevole da sfogliare, da leggere e perchè no? da canticchiare tutto di un fiato e, insieme, uno strumento didattico nuovo e coinvolgente che potrà aiutare a comprendere allegramente le opere d’arte.

SCARICA IL PDF DEL TESTO COMPLETO

 


L’AUTRICE

Vittoria Kienerk (1920-2013), figlia del pittore post-macchiaiolo Giorgio Kienerk, è stata insegnante di storia dell’arte al liceo classico Galileo Galilei di Pisa e come esperta del settore ha coltivato numerosi contatti con studiosi, critici e artisti. Dal carattere vivace, arguto e creativo si è dedicata anche alla letteratura dell’infanzia scrivendo libri e racconti in giornalini per bambini e ragazzi. Il suo impegno nel conservare e valorizzare le opere del padre si è concretizzato nell’anno 2008 conducendo il Comune di Fauglia in cui era stata assessora alla cultura, all’istituzione di un museo intitolato a ‘Giorgio Kienerk’, in cui sono esposti i dipinti del padre artista di cui Victoria Kienerk lei ha fatto dono al Comune.   

Nella foto Vittoria Kienerk posa accanto a un suo ritratto ‘da grande’, fattole dal padre. Il ritratto è oggi conservato nel museo di Fauglia.

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