CASA, DOLCE CASA
di Andrea Kerbaker, Guanda, Milano, 2025
LA STORIA
George è un uomo anziano con problemi di memoria che da un po’ di tempo ( qualche mese, forse qualche anno, non ricorda) vive in una casa di riposo in Inghilterra. La moglie non c’è più e le figlie che lavorano e abitano lontano lo hanno convinto a lasciare la casa dove ha sempre vissuto con la famiglia per abitare in una struttura protetta. George, pur consapevole delle proprie difficoltà, non riesce ad abituarsi alla nuova sistemazione, per quanto confortevole possa essere. Si sente vivo nello spirito, e mal si adatta alla microsocietà che lo circonda, costituita da persone apatiche, rinunciatarie, o inebetite dai medicinali. Decide quindi di fuggire da quella residenza che gli è estranea per far ritorno nella sua casa amata (casa, dolce casa), riconquistare le vecchie abitudini e la libertà perduta. Dopo un primo tentativo fallito riesce ad evadere la sorveglianza e a prendere l’autobus che lo porta dopo un breve viaggio al paese dove ha vissuto con la moglie e le figlie. Nonostante i vuoti di memoria George ritrova con facilità la strada che conduce alla sua abitazione, una graziosa casetta che sembra non aver sofferto nel tempo in cui lui è stato lontano, circondata tutto intorno da un giardino ben curato. Troppo ben curato.
Quando George sulla soglia di casa estrae dalla tasca le chiavi che aveva conservato gelosamente per aprire la porta, si trova di fronte ad un evento del tutto inatteso.
DAL TESTO
Quanta impazienza nel mondo di fuori. Tu invece ostenti calma olimpica e tranquillità, forse proprio perché arrivi dall’interno: dalla casa di riposo alle tue spalle, quelle stanze ovattate, chiuse senza eccezioni all’universo dei normali – coloro che lavorano, producono, si agitano. Un posto dove, anche se uno si sente ancora intellettualmente attivo come te, è impossibile non farsi contagiare dal senso di flemma, di sovrumana indifferenza per lo scorrere della vita che permea tutti gli ospiti.
[…]
Comunque hanno ragione se non si fidano di te. Riproverai a uscire, questo è certo. Non oggi, però: senti di non avere le energie. Un osservatore esterno penserebbe che non ci vuole poi così tanto sforzo: il trasferimento è diretto, tutto e solo in autobus. La fermata è sulla strada, appena fuori dal vialetto di ingresso, e anche quando arrivi la distanza da percorrere è piuttosto limitata. Una passeggiata di salute, direbbe qualcuno, ma bisogna provare cosa significa essere davvero vecchi: questa costante sensazione di spossatezza, i disagi sempre nuovi che si affacciano ogni giorno per non scomparire più e affiancarsi agli altri che non ti abbandonano.
[…]
Una macchina in arrivo dalla strada principale affronta la curva troppo velocemente e sbanda appena mentre passa davanti a te, lasciando nell’aria la scia di uno stridio eccessivo. Deglutisci con fastidio. Da qualche tempo ti affligge una sensazione nuova di gola secca, comparsa soltanto di recente, qualcosa che non si spegne neppure bevendo molta acqua, come non smettono di raccomandare medici e infermieri. E tuttavia bere potrebbe essere una buona idea. Ma non acqua, così noiosa. Una sana, gioiosa, frizzante birra; quella che alla casa di riposo è preclusa, neanche gli ospiti fossero una banda di adolescenti non ancora diciottenni. Ma sì, birra, con il festoso senso di trasgressione che reca con sé; la sola idea ti porta energia, buon umore. Da queste parti ci dovrebbe essere un pub dove si mangia decentemente; per lo meno, c’era fino a qualche anno fa. Si chiamava The Three Kings, se non ricordi male; e doveva essere sulla strada grande, poco oltre la curva. Dopo il cimitero, ci farai una puntata. Ma prima un saluto a Maggie.
[…]
Casa, dolce casa. E però, quanto tempo che non ci metti piede. Anni, neanche mesi. Con la mano memore, rifai il gesto antico di toccare lo steccato, ancora umido della pioggia della notte. Attraverso i piccoli buchi che conosci a menadito spii il giardino: il melo, il cespuglio di more, l’angolo dove le bimbe giocavano a pallone: Se rompete il vetro guardate che lo facciamo riparare con i vostri soldi. Ma poi quando era successo davvero non avevi avuto il cuore di intaccare i loro salvadanai. Grazie, papà, aveva detto Stella con una di quelle voci piccole che custodisci per tutta la vita.
ALCUNE RIFLESSIONI
Con delicato rispetto e sensibilità l’autore tratteggia il personaggio di George, un uomo il cui impellente desiderio è di tornare nella casa dove ha sempre vissuto, svincolandosi da un ambiente che gli è stato imposto e che è per lui “soffocante” e “insopportabile”. George ha una memoria labile, è fragile e non del tutto autonomo, ma ha il dono di una sottile ironia che gli consente di fronteggiare i suoi numerosi acciacchi. Il suo animo ancora capace di accogliere e nutrire emozioni lo spinge ad intraprendere l’avventura del viaggio verso casa. Un viaggio che non lo porta solo in un posto fisico, dove gli fa rivedere volti noti ( che con fatica riesce ad associare a un nome) e luoghi frequentati, ma che è soprattutto un percorso intimo, spirituale, fatto di quei ricordi che riesce ancora a trattenere nella memoria. I sentimenti di George nella sua fuga avventurosa variano dall’allegria che gli dà la trasgressione alla malinconia e a un dolce rimpianto per il passato.
La scelta stilistica per cui l’autore nel corso del romanzo si rivolge direttamente al suo protagonista in seconda persona (“Insomma, stai solo perpetrando una vecchia abitudine, nonostante non abbia molto senso, e lo sai….”) ci fa entrare direttamente in contatto con lui, permettendoci di penetrare nel suo animo, di scoprirne le emozioni anche quelle della vita già trascorsa, e di capire la sua psiche.
E’ una storia bella e delicata che ci fa riflettere sull’importanza di non disconoscere le esigenze, i desideri, la dignità di una persona anche quando questa, con tutte le sue fragilità, si incammina verso il traguardo della vita.
L’AUTORE
Andrea Kerbaker (1960) è uno scrittore, professore universitario e collezionista di libri, gran parte dei quali ha raccolto nella Kasa dei Libri a Milano, uno spazio che ospita anche manifestazioni culturali. Da sempre interessato alla scrittura e alla comunicazione, è noto per le sue opere in cui affronta temi del mondo moderno con grande sensibilità ed è molto attivo come divulgatore culturale con articoli, conferenze e partecipazioni ad eventi letterari.
Tra le sue opere più recenti Money (2021), La Vita Segreta dei Libri Fantasma (2022), Stradario Sentimentale di Milano (2024).

