IL RUMORE DELLE COSE NUOVE

IL RUMORE DELLE COSE NUOVE

Paolo Genovese, Einaudi, Torino, 2023

LA STORIA

Ralph è un tecnico del suono che inventa e produce suoni per produzioni teatrali e cinematografiche utilizzando i più diversi strumenti, dal pacco di pasta che agita per simulare il battere della pioggia sui sampietrini alla pentola a pressione per imitare il fischio del treno. Viola, sua moglie che di mestiere fa  l’attrice, recita non solo sul palco ma interpreta un ruolo fittizio anche nella vita personale. Alba avrebbe voglia di una vita diversa, nel lavoro ma soprattutto in casa, dove subisce l’arroganza e la prepotenza del marito Umberto, uomo violento che la priva dei suoi sogni. Andrea è un fotografo che vuole disperatamente un figlio, quel figlio che la moglie Andreina, pur amandolo, non vuole dargli.

Le vicende di queste tre coppie, ognuna all’oscuro dell’esistenza delle altre, si intersecano per un gioco del destino in un intreccio  di tradimenti e verità nascoste, illuminato anche qua e là da sprazzi di felicità. Un puzzle apparentemente complicato che l’autore costruisce e governa seguendo un piano lucido e razionale in cui ogni tessera alla fine ottiene la sua giusta collocazione.


DAL TESTO

Ascoltava i rumori, credeva che concentrarsi al buio su qualcosa che non fossero i propri pensieri potesse aiutarlo a prendere sonno. Non funzionò, ma diventò bravo a distinguere i suoni: riconosceva il rumore di una foglia sul selciato spinta dal vento forte da quello di una foglia sul selciato spinta dal vento debole, riconosceva il cancello dell’uomo che abitava di fronte, la portiera della Ritmo del vecchio al primo piano, i passi di un’infermiera che ritornava dall’ospedale a notte fonda,  la bicicletta di un tizio che usciva di casa alle cinque, e decine di altri rumori a lui ormai familiari.

[………….]

Andreina negli anni si è rifugiata dallo psicologo ed è stata bene. Era l’attività che più la ricaricava. Meglio dello spinning, della piscina. Ogni volta che usciva dalla seduta si convinceva un po’ di più che per alleviare il proprio senso di colpa doveva scarnificare le situazioni che l’avevano portata a prendere la pillola di nascosto. Aveva la consapevolezza che se avesse perso suo marito avrebbe perso sé stessa. Per sempre, sotto ogni forma. E quell’inganno, forse, le aveva salvato la vita.

[………….]

Per Alba, invece, vale il principio opposto: sta bene fuori, in compagnia, perché  casa, da un po’ di tempo – troppo – vuol dire sconforto. Per lei, in realtà, la felicità sarebbe un cinese a domicilio mangiato sul divano davanti al Grande Fratello o a una di quelle serie romantiche in cui alla protagonista piace fare sesso, dire parolacce o uscire con le amiche. Che è un po’ come immaginava la sua vita. Col tempo però ha imparato che i lieti fine sono rari e le botte di culo che tirano fuori dai guai non avvengono quasi mai.


ALCUNE RIFLESSIONI

Il filo conduttore della vicenda è il rumore e non solo perché uno dei protagonisti, Ralph, è abilissimo nel creare e riprodurre rumori per mestiere. Il rumore infatti corre da un capo all’altro del romanzo legando la prima pagina all’ultima, aprendo spesso i vari capitoli, sottolineando  vicende e situazioni nella vita dei personaggi. Così per Ralph il rumore più bello è quello del sentire la vita del bambino nella pancia di sua moglie Viola. Nell’altra coppia Andreina è risvegliata dall’operazione con cui ha donato un rene al marito Andrea da “lievi suoni metallici e bip intermittenti”. 

 E così uno dei pochi momenti della giornata privi di angoscia per Alba, vittima della sopraffazione del marito Umberto, è quello in cui si desta al mattino al “primo trillo della sveglia, di solito una canzone del momento”.

L’equilibrio di queste tre coppie è assai fragile, perché si regge su bugie e segreti. 

Con un abile gioco di intrecci Paolo Genovese mette a nudo i conflitti e i disagi psicologici all’interno di ciascuna delle tre coppie, rivelando le loro insicurezze, le loro fragilità, i loro colpevoli non detti. La trama che all’inizio può apparire complessa si dipana man mano in maniera sempre più semplice e chiara coinvolgendo totalmente il lettore con un ritmo serrato e incalzante e portandolo d’un fiato verso la fine della vicenda, il cui epilogo si rivela per certi versi tragico e per altri illuminato da una nuova speranza. 

Cosa potrà accadere quando certe verità saranno rivelate?  Quale sarà il rumore delle  cose nuove?


L’AUTORE

Paolo Genovese (Roma, 1966), è attore, sceneggiatore, regista sia di cinema (Immaturi, Una famiglia perfetta, Sei mai stata sulla Luna, Perfetti Sconosciuti, per il quale ha vinto numerosi premi,  sono solo alcuni dei suoi film di maggior successo) che di televisione. Per la narrativa ha scritto “Tutta colpa di Freud” (Mondadori 2014), “Il primo giorno della mia vita”  (Einaudi 2018), “Supereroi” (Einaudi 2020).

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